mercoledì 7 giugno 2017

Tante emozioni da provare nel Parco Nazionale del Gargano



Diciotto comuni, un solo territorio, mille emozioni per una vacanza adatta a tutti. Il Parco  Nazionale del Gargano ha la fortuna di avere al suo interno tutto ciò che una vacanza richiede, cioè mare, natura, montagna, cultura, storia ed enogastronomia.


Il Parco del Gargano ricopre un'area di circa 120.000 ettari, al cui interno si trovano una serie di habitat unici nel loro genere. Si passa dalle fitte foreste, alla macchia mediterranea, dai grandi altipiani carsici, alle ripide falesie sul mare, punteggiate da grotte marine, dalle boscose valli che scendono al mare, alle Lagune costiere di Lesina e Varano.

Anzitutto la natura. Il Gargano offre  la piacevole opportunità di viverla al massimo:
nelle radure, tra i fichi d' India, fioriscono le orchidee selvatiche , che sono presenti con circa 85 specie e ne fanno la zona più ricca di Europa. Inoltre la Foresta Umbra permette di scoprire un ricco ecosistema dove vivono in  armonia migliaia di specie animali come daini,  caprioli, picchi, donnole e una flora variegata di faggi, querce e lecci.

La spiritualità si esprime attraverso
un itinerario religioso che non può non contemplare Monte Sant'Angelo e San Giovanni Rotondo, seguendo il percorso della “Via Sacra Langobardorum”, ossia la Francigena del Sud. La strada percorsa dai fedeli provenienti dal Tavoliere settentrionale, vede come prima tappa il Santuario della Madonna di Stignano, del XVI secolo, poi S. Marco in Lamis,  con il monastero di S.Matteo Apostolo, la cui biblioteca custodisce preziosi volumi, e reperti archeologici, quindi prosegue verso l’antico centro di S. Giovanni Rotondo, famoso per le opere compiute da Padre Pio. Si giunge così alla tappa successiva di Monte Sant’Angelo per la visita alla Grotta dell’Arcangelo Michele,  sicuramente il luogo più intenso del  percorso religioso,  dove il paesaggio spirituale contribuisce fortemente alla meditazione dell’uomo.


Un tuffo nella preistoria e nella paleontologia è possibile a  Borgo Celano, frazione di San Marco in Lamis, con il Parco dei dinosauri.
Alla luce degli eccezionali ritrovamenti di orme di dinosauri rinvenute nel territorio, il museo propone pannelli illustrativi, filmati, diorami e ricostruzioni di luoghi basati su studi scientifici, per preparare il visitatore al percorso esterno. Nel parco infatti, è stato allestito un sentiero illustrato da percorrere per poter vivere l’emozione dell’incontro con tracce reali, anche attraverso la ricostruzione di un habitat naturale e incontaminato, tra piante locali e specchi d’acqua, fra tracce e impronte,  in cui ci si  imbatte in creature in dimensioni reali vissute proprio su questo territorio 120 milioni di anni fa.

Altro sito interessante di archeologia  industriale è la dismessa miniera di bauxite di S. Barbara a San Giovanni Rotondo, in cui la terra in superficie è ancora rossa e i ricordi della gente del posto che ha visto i propri genitori lavorarvi è vivo e drammaticamente raccontato.  La miniera e' stata attiva dal 1937 al 1973 e ora si è cercato di realizzare un percorso di memoria, tutela e valorizzazione della miniera. Attualmente speleologi e ambientalisti del posto hanno cercato di riqualificare l’area con visite didattiche e soprattutto con la creazione di un allestimento museale che consente al visitatore di conoscere, attraverso archivi e filmati d’epoca, ciò che avveniva  nel ventre della terra.

Non si può lasciare questa zona senza aver visitato Vieste, detta la perla del Gargano, la città più orientale del promontorio, che, oltre ad offrire opportunità balneari, custodisce un centro storico medievale, un grazioso dedalo di stradine e abitazioni di un tempo. Vale la pena esplorare il borgo antico, visitare  la Cattedrale e raggiungere piazzetta Petrone, splendido belvedere sul litorale, mentre il castello è visibile solo all'esterno. Vieste incanta con le spiagge rosa argento, le acque limpide e cristalline, le alte falesie, le 26 grotte marine. e i  trabucchi, antiche strutture dedite alla pesca, spesso ma  per fortuna non sempre trasformati in scenografici ristorantini sospesi sull’Adriatico. 

Per finire, anche il palato si delizia da queste parti: le antiche tradizioni gastronomiche pugliesi vengono rigorosamente tramandate e rispettate sulle tavole dei ristoranti con piatti dal gusto inconfondibile, grazie  alla genuinità delle materie prime a km zero
Di certo il simbolo della cucina garganica sono le orecchiette con cime di rapa, ma ci sono anche piatti a base di selvaggina locale, di pesce e di formaggi tipici come il caciocavallo podolico, prodotto con il latte di vacca podolica.  Il pane viene utilizzato spesso anche  raffermo per pietanze uniche come il pancotto.

Fabrizio Del Bimbo